Monday, September 21, 2020
Hölderlin a c.d. GIACINTO PLESCIA
aid of the foreign principle of differentiation.
specific essence of the Greeks".
gi@-thom SINGOLARITA' CUSPIDE BY GIACINTO PLESCIA
http://matematica-old.unibocconi.it/thom/teoria.htm
singolarità singolarita singolarità singolarita singolarità singolarità
SOvraSTAbilousia cuspidousia: cuspide cuspidi sono stabili cuspide SONO Stabili singolarità curva singolarità, la singolarità cuspide è instabile.
Conoscevo un pianoforte, e Instabile cuspide singolarità.
Per completare la descrizione completa di una applicazione, la descrizione completa di Per completare è di nuovo necessario considerare la varietà Z ^ , e di Nuovo punti di considerare necessario il Varietà recensioni Z ^ i Punti eccezionali, mediante iterazione la motivazione è l'intervento eccezionale di più;
giacin-thom - isomorfismo TOPOLOGICO a c.d. GIACINTO PLESCIA
https://www.alamy.it/fotos-immagini/isomorfismo.html
SPAZIousIA sovrasfereoUsiA ontologia (con supporto compatto) della fibra:
coomologia zero per tutte le dimensioni, ad eccezione della dimensione k, per
che è isomorfo al gruppo Z dei numeri interi: a causa della assunzione
banalità locali sono definiti come una trave semplice a livello locale al punto di T
vista della teoria di Steenrod, un elemento ^ EIII (B ) opera non banale
in Z , (^ (i) ==- i) se e solo se la corrispondente imbardata rovescia
l'orientamento delle fibre: per il fascio E lo spazio è orientabile (come definito
Whitney - Steenrod ), è necessario e sufficiente che il T sistema è semplice.
kreodousia gli eventi e Thom a c.d. GIACINTO PLESCIA
essere eventi.
Gli eventi. Questi eventi, a sua volta, deve essere proiettata sul lineare unidimensionale stringa di sintassi in modo che formalmente, la codifica dei contenuti è stabilità della sintassi.
Questa analisi del contenuto semantico in pezzi accessibile alla rappresentazione sintattica naturalmente richiede un processo di specchio di sintesi che si terrà nel ricevitore.
Ora, le forme semantiche sono la controparte linguistica alla struttura.
Per quanto riguarda la rappresentazione degli eventi cruciali, questi sono, Thom
crediti, evocata dal verbi il cui significato schematico simula l'esterno
tipo di evento da essi designati o fare riferimento a (vedi infra su Lucien Tesnière).
Ovviamente, la validità della soluzione di Thom al problema si basa sulla possibilità di pro-durre una determinazione coerente e delimitazione delle forme semantiche e
i loro tipi di evento corrispondente.
physiousia scienza e filosofia a c.d. GIACINTO PLESCIA
perceptives, sémio-linguistiques ou cognitives. percettivi, cognitivi o linguistico-semiotico.
La réception des apports fondamentaux de La ricezione di contributi fondamentali
son programme de recherche — que nous appellerons “morphodynamique” — aux suo programma di ricerca - che noi chiamiamo "morfo" - per sciences et à la philosophie contemporaines pose un problème fascinant d'histoire et de la scienza e la filosofia contemporanea è un problema affascinante della storia e della
sociologie des sciences. sociologia della scienza.
mathesis a c. d. GIACINTO PLESCIA
in its own historical possibility, we allow the production of some nella sua possibilità storica propria, si permette la produzione di alcuni elliptical ellittico
change ofsite, within the difference involved in repetition; this cambiamento ofsite entro la differenza coinvolti in ripetizione;
questo displacement is no doubt deficient, but with a deficiency that is not yet, spostamento è senza dubbio carente, ma con un deficit che non è ancora,
or is already no longer, absence, negativity, nonbeing, lack, silence. o è già non più, l'assenza, negatività, non-essere, la mancanza, il silenzio.
Sunday, September 20, 2020
rosen
Oblio dell’essere«oblio dell’essere»fenomenousia dell’essere«oblio dell’essere» «oblio dell’essere»’Essere
Ontologia fainòmenousia dell’essere «cogitousia»« cogitatousia» o «Erlebnisse» è rivelarsi dell’essere «ontologia» dell’essere «ontologia» ontologie «ontologia» dell’essere rivelarsi dell’essere
il termine "ontologia” introdotto da Lorhard
“ontologia”
venne introdotto in filosofia dal filosofo svizzero Jacob Lorhard (Lorhardus), nel suo
Ogdoas scholastica del 1606. La prima occorrenza in inglese registrata nell’OED
appare nel dizionario del 1721 curato da Bailey, che definisce ontologia come “una
spiegazione dell’essere in Astratto” (“an Account of being in the Abstract”) .
2 Metodi e scopi della ontologia filosofica
I metodi dell’ontologia filosofica sono i metodi della filosofia in generale. Essi
includono lo sviluppo di teorie di ambito più o meno ampio, e la verifica e il
1 Una versione più breve di questo lavoro è pubblicata con il titolo “Ontology” in L.
Floridi (ed.) Blackwell Guide to Philosophy of Computing and Information, Oxford:
Balckwell, 2003, 155-166
2 Qualche volta “ontologia” è usata in un senso più ampio per riferirsi allo studio di ciò
che potrebbe esistere, dove “metafisica” è usata per lo studio di quali delle varie
alternative possibili è vera della realtà. Vedi Ingarden (1964)
Barry Smith
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raffinamento di tali teorie confrontandole o con difficili controesempi o con i risultati
della scienza. Questi metodi erano già famigliari ad Aristotele. Alcuni ontologi
filosofici concepivano l’ontologia come basata su una speciale intuizione a priori
dell’essenza, dell’essere o della realtà. Qui, tuttavia, preferisco considerare l’intera
storia dell’ontologia come uno sforzo che ha alcuni dei tratti di una scienza empirica.
Vista da questa prospettiva l’ontologia è come la fisica o la chimica; è parte di un
continuo processo di esplorazione, formazione di ipotesi, verifica e revisione. Tesi
ontologiche proposte oggi come vere possono essere rigettate domani alla luce di
ulteriori scoperte e nuovi e migliori argomenti.
L’ontologia filosofica come la presenterò qui è quanto viene solitamente chiamato
ontologia descrittiva o realista. Non cerca una spiegazione bensì una descrizione
della realtà nei termini di una classificazione di entità che sia esaustiva nel senso che
può servire come una risposta a questioni come: quali classi di entità sono richieste
per una descrizione completa e una spiegazione di tutto ciò che accade nell’Universo?
o: quali classi di entità sono necessarie per dare un rendiconto di ciò che rende vere
tutte le verità? o: quali classi di entità sono necessarie per facilitare le predizioni sul
futuro? Qualche volta si fa una distinzione – ad esempio la fanno Husserl e Ingarden
– tra ontologia formale e materiale (o regionale). La ontologia formale è neutrale
rispetto al dominio; tratta quegli aspetti della realtà che sono condivisi da tutte le
regioni materiali (ad esempio il rapporto parti-tutto e l’identità). L’ontologia
materiale tratta quegli aspetti che sono specifici di un dominio dato (ad esempio
mente o causalità).
L’ontologia filosofica cerca una classificazione che sia esaustiva nel senso che vi
siano inclusi tutti i tipi di entità, compresi i tipi di relazioni con cui le entità sono
legate assieme. Nel cercare la esaustività o completezza l’ontologia filosofica cerca
una tassonomia delle entità reali a tutti i livelli di aggregazione (o, il che porta allo
stesso risultato, a tutti i livelli di granularità), dal microfisico al cosmologico, e
incluso anche il mondo mediano (il mesocosmo) delle entità su scala umana che
stanno tra la microfisica e la cosmologia. È da notare che l’ontologia così concepita è
opposta al riduzionismo, che considera la realtà nei termini di qualche livello
privilegiato di oggetti esistenti di base. Diverse scuole di riduzionismo offrono
diversi approcci alla selezione degli esistenti di base. Una delle principali divisioni è
tra sostanzialisti e flussisti, cioè tra quelli che considerano la realtà in termini di
sostanze o cose e quelli che preferiscono un’ontologia incentrata su processi o
funzioni o continui campi di variazione. La maggior parte dei riduzionisti sono
nominalisti, cioè negano l’esistenza di universali o entità esemplificate in modo
molteplice, e concepiscono il mond
GIACINTO PLESCIA fullerex
è quanto hanno scoperto i fisici dell'Università della California a Berkeley e del Lawrence Berkeley National Laboratory (LBNL).